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Jlsounds AK4490 + BCF atto II°: Batterie!!! Empty Jlsounds AK4490 + BCF atto II°: Batterie!!!

Gio 13 Apr - 0:33
Visto che mi ritrovavo con un Jlsounds AK4490 con relativo trasporto "d'avanzo" e con una scheda Unbalancer usata e con le piste mezze saltate, e visto il successo che ha riscosso il DAC AK4490 + BCF tra tutti quelli a cui l'ho fatto ascoltare, ho deciso di farmene uno anche io, ma un po'... speciale!  sorriso
Da molto tempo mi girava per la testa l'idea di provare a fare un componente alimentato esclusivamente a batteria, ma finora le limitazioni tecnologiche ed economiche degli accumulatori mi avevano fatto desistere. Con la diffusione però dei nuovi pacchi batterie al Litio cinesi basati su 18650, ho pensato bene di cogliere al volo l'occasione.
Ho quindi contattato una ditta cinese specializzata su Alibaba e, dopo aver sondato il terreno per capire prestazioni, costi e dimensioni, ho buttato giù un progettino:

DAC AK4490 CON STADIO DI USCITA A VALVOLE ALIMENTATO A BATTERIA

Siccome non mi andava di fare un DAC con pre integrato come il mio Buffalo, ho tagliato (letteralmente) l'Unbalancer e con qualche modifichina ne ho tirato fuori un BCF, buffer con guadagno unitario in configurazione cathode follower "modificata", che si occupa anche dello sbilanciamento. Ho predisposto il tutto per una coppia di 7963, le valvole che, se ben gestite, al momento mi affascinano di più in preamplificazione, più di "mostri sacri" come Telefunken, Siemens e simili.
La scelta è stata abbastanza facile, visto che, a parte le notevoli qualità soniche, sono le valvole simil-E88CC ad alta transconduttanza che si trovano più a loro agio con bassi voltaggi.
I problemi posti dall'alimentazione batterie si possono riassumere nei seguenti, con relative soluzioni:

1) come adattare il voltaggio limitato delle batterie ad un circuito a valvole?
Semplice, basta usare valvole che lavorino bene con bassi voltaggi. Ce ne sono molte che vanno da Dio anche a 12V, ma le mie amate 7963 sono inarrivabili anche a 30V. Ho optato quindi per una batteria da 60V per l'anodica (30V per triodo), limite che è meglio non superare con le batterie per ragioni di sicurezza.

2) la corrente limitata erogata dalle batterie può alimentare soddisfacentemente un circuito a valvole?
Certo, se le batterie sono le nuove celle al Litio come quelle che ho usato io. Si possono avere pacchi batterie con correnti di scarica anche di alcuni Ampère, tanto quanto un buon trasformatore! Quindi, nessun problema di velocità o di dinamica.

3) ma con la durata come la mettiamo?
Anche per questo nessun problema, a patto di accettare la scomodità di ricaricare le batterie ogni 10/12 ore di ascolto (ma è meglio farlo più spesso, per aumentare la vita delle batterie). Infatti con batterie delle dimensioni che ho usato io si hanno capacità nell'ordine dei 10 Ah (da un minimo di 3 Ah per l'anodica ai 22 Ah per i filamenti): fatevi due conti e capirete che ce n'è per suonare un bel po' di tempo. L'autoscarica è bassissima, le ho ricevute a gennaio e sono state ferme fino a pochi giorni fa, ma la carica era ancora al massimo come appena caricate.
Per rendere la ricarica più semplice e comoda mi sono organizzato così: connettori per la ricarica dietro il DAC, differenziati per colore, così che senza tanti sbattimenti appena terminato l'ascolto attacco i 4 alimentatori (rosso su rosso e così via) e lascio il tutto in carica. I pacchi batteria sono dotati di BMS, quindi nessun rischio di overcharging o overdischarging. Le batterie si possono ricaricare sia a DAC spento che a DAC acceso, ma ovviamente consiglio la prima opzione. Anzi, la ditta che le ha realizzate (gente disponibilissima e competente!) mi ha aggiunto la chicca di poter ricaricare anche durante l'ascolto, ma consiglio di farlo solo per "emergenza", in quanto la qualità sonora ne risente.

4) la tensione delle batterie è variabile in base al livello di carica, il che non è incompatibile con l'utilizzo audio hiend (soprattutto filamenti, dac e trasporto), che richiede una tensione stabile?
Anche per questo ho usato un piccolo trucco: tutte le batterie hanno tensione poco più elevata del necessario e l'output poi viene fissato da alcuni alimentatori lineari con appositi regolatori a bassissimo rumore, come gli LT3080 (ovviamente semplificati, tanto gli arriva solo DC). Ad eccezione dell'anodica.

5) ma i costi sono elevati!
Dipende. 4 batterie di questo livello (60V 3Ah anodica; 14,8V 22Ah filamenti; 7,4V 10Ah DAC; 7,4V 20Ah trasporto) le ho pagate circa 500€ (di cui circa 100 solo di trasporto!), quindi il prezzo è di poco superiore ad un'alimentazione quadrupla di ottimo livello contando trasformatori e alimentatori lineari.
Ovviamente la durata nel tempo sarà limitata, ma visti i 500/1000 cicli di ricarica completi promessi e qualche accorgimento (tipo non far mai scaricare le batterie ma mantenerle sempre più cariche possibile, ecco perchè consiglio di ricaricarle ad ogni ascolto) penso che qualche annetto dureranno. Poi magari quando sarà ora di ricomprarle il prezzo si sarà ulteriormente abbassato...

6) altri problemi minori?
Lo spazio, come potete vedere dalle foto, è un problema relativo, a meno che non si vogliano autonomie di giorni e giorni. Ho usato uno chassis Hifi2000 Galaxy maggiorato da 3U, nemmeno un full rack.
Il peso è elevato, ma non si tratta certo di un DAC portatile; comunque risulta poco più pesante di un DAC normale con 4 trasformatori.
Un problema cui non avevo pensato è: come accendere e spegnere il DAC? Ovviamente con un interruttore che "intercetta" l'output delle batterie (l'input non c'è bisogno di scollegarlo, basta non lasciare attaccati i caricatori), ma è dura trovare un interruttore 8pst o 8pdt che regga 60Vdc e 1A! Alla fine ho optato per un rotativo russo di dimensioni molto generose, che potete vedere in foto. Un'altra soluzione potrebbero essere dei relay bistabili con relativo circuitino e interruttore di controllo, ma non mi andava di sbattermi oltre...
Infine, c'è il problema dei cavi di carica, che portano tensione come quelli di scarica. Viste le dimensioni del rotativo, non ho potuto metterne un altro per la carica. I connettori mini xlr a vite (forniti gentilmente dalla ditta delle batterie) montati sul pannello posteriore non sono isolati, quindi per evitare rischi tocca tenerli coperti con dei copripresa di plastica (anch'essi forniti dalla ditta).

IL RISULTATO FINALE

Perchè ho voluto realizzare un DAC a batteria? Ovviamente per togliermi dalle p***e questa cavolo di alternata che è la maledizione di tutti i circuiti audio!!! arrabbiato 2
Quindi meno rumore, raddrizzamenti, ripple, tensioni pericolose (pure 60V non scherzano però, ci ho fuso le forbici!), interferenze, radiofrequenze, rete sporca, ecc...
Solo pura e semplice corrente continua come quella che vogliono i nostri circuiti audio, da modellare nel suono che tanto ci piace! Dall'inizio alla fine!
E vi assicuro che il risultato finale ha ampiamente dimostrato la validità di questa teoria.
In realtà il DAC non è proprio completamente finito, devo ancora fare alcuni piccoli aggiustamenti tipo un miglior centraggio della polarizzazione delle 7963 e la sostituzione degli elettrolitici sul BCF con dei polipropilene; inoltre è si e no a 1/4 del rodaggio. Ma già così il DAC si è dimostrato M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O!!!!!!!
All'inizio fa un effetto strano, perchè uno si aspetta si il silenzio, ma non un silenzio così assoluto, pieno, profondo, uno sfondo nero da cui la musica emerge come una fioritura colorata. Non so come, ma cambiano persino i rumorini registrati, come il trascinamento delle puntine in certi files derivanti da vinile, e diventano meno fastidiosi.
In effetti di primo acchitto bisogna abituarcisi, si rimane un po' spiazzati, perchè una serie di rumorini non udibili consciamente in realtà costruiscono l'ambiente intorno a noi e ci danno l'idea dello spazio che ci circonda.
Ascoltando questo DAC all'inizio si ha l'impressione che manchi di qualcosa, come se la musica venisse da un altro pianeta, non fosse il normale ambiente sonoro in cui siamo presenti.
Ma dopo qualche minuto, quando il cervello si rende conto che E' PROPRIO COSI' CHE DOVREBBE ESSERE, si rimane soli con la musica che fluisce come mai prima, come sospesi in cielo, ed è una sensazione che dà dipendenza!!!
Dopo la prima ventina di ore (purtroppo la necessità di un lungo rodaggio è tipica dei DAC Jlsounds, in particolare dell'AK4490) ci si rende conto che tutti i difetti normalmente attribuiti ai componenti a batteria sono retaggio di ben altri tempi. Qui abbiamo:
- basso bello potente, asciuttissimo, profondo e controllatissimo
- dinamica elevatissima che si manifesta superbamente con la classica
- un realismo musicale eccellente
- non tanto la sensazione di "essere lì", quanto quella di "essere loro qui", ma il qui è una dimensione quasi interiore, come si fosse fermato il tempo
- velocità invidiabile con qualsiasi genere
- posizionamento spaziale semplicemente olografico
- soundstage all'altezza dei migliori DAC AK4490 (inizialmente va ritrovato, vista l'assenza dei micro-suoni di contorno che dicevo prima)
- una fluidità del messaggio musicale senza pari
- un piacere di ascolto che emerge subito aldilà di tutto
Unici difetti: drastico calo della dinamica a basso volume e altezza della scena sonora non eccezionale, che però conto di risolvere sostanzialmente tra rodaggio e ricalcolo della polarizzazione.
Come da manuale, ho subito fatto ascoltare il DAC ad alcuni amici audiofili, tra cui quello per cui avevo costruito l'AK4490 con BCF "normale" dell'altra discussione, per avere delle conferme (o delle smentite). Sono rimasti tutti sbalorditi. Uno a cui l'ho lasciato non me lo vuole più ridare...
Insomma, l'alimentazione a batteria ha aggiunto ad un progetto già ottimo quel "qualcosa in più" che sinceramente neanche mi aspettavo. E poi volete mettere essersi tolti di mezzo l'alternata? Felice 2
Da oggi in poi, alternata solo nei finali. Per DAC e pre MOLTO meglio la dc!

N.B. Per chi volesse tentare qualcosa di simile e non sapesse a chi rivolgersi per le batterie, vi riporto l'indirizzo della ditta che me le ha fornite: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Sono gentilissimi, accettano qualunque richiesta, permettono al cliente di seguire la realizzazione e di intervenire per eventuali aggiustamenti, e si fanno in quattro per accontentarlo. Le batterie che forniscono sono di ottima qualità, con BMS incluso, e i prezzi tra i migliori che ho trovato in rete. Forniscono anche i caricatori. I costi di spedizione sono elevatini, ma le batterie pesano un bel po' e loro usano spedizioni che non incappano nella dogana: questo, per chi è avvezzo all'acquisto fuori UE, è oro colato! Potete contattarli per email dal sito.
N.B.2: ci sono assemblatori di pacchi batterie anche da noi, che permetterebbero di risparmiare sul trasporto. Si tratta però di un risparmio apparente, perchè in realtà i prezzi sono molto più alti; inoltre:
- difficilmente sono disponibili a realizzare voltaggi e correnti di scarica scelti dal cliente, se non con cospicuo ulteriore sovrapprezzo
- raramente montano BMS decenti, se non con cospicuo ulteriore sovrapprezzo
- non sono così gentili e disponibili, se non con cospicuo ulteriore sovrapprezzo a vostra insaputa
Insomma, conviene la Cina...

Seguono alcune foto del progetto (scusate se fanno pena, ma la fotografia col cellulare non è il mio forte):

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