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Breve guida della musica liquida nell'Alta Fedeltà Empty Breve guida della musica liquida nell'Alta Fedeltà

Ven 14 Ago - 6:37
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Per “musica liquida” si intende la riproduzione musicale da formati digitali quali quelli compressi:

MP3 (lossy, ovvero con perdita di qualità più o meno percettibile a seconda del bit rate)

FLAC (lossless, ovvero senza perdita di qualità)

Il formato non compresso (es. WAV) non viene quasi mai utilizzato in quanto troppo dispendioso in termini di spazio (per l’archiviazione) e banda di rete (per la riproduzione). Infatti, la musica liquida è in genere memorizzata sui dischi rigidi dei consueti PC (o altri lettori digitali) e viene spesso riprodotta su reti casalinghe Wi-Fi (oltre che su Internet).

-Per quanto riguarda il formato MP3, quasi tutti concordano sul fatto che lo standard a 128kbps (CBR, Constant Bit Rate), diffusissimo fino a qualche anno fa, non offre una sufficiente qualità hi-fi (può andar bene per i lettori portatili se non si hanno troppe pretese). Viceversa, i formati a partire da 192kbps fino a 320kbps (il top) possono fornire un’ottima qualità audio, anche se più onerosi in termini di spazio e banda. Spesso un buon compromesso è rappresentato dal 256kbps VBR (Variable Bit Rate).

-Il formato FLAC è invece esattamente identico all’originale digitale, in termini di qualità. Ad esempio, i file a 44khz e 16bit possono suonare alla stessa qualità dei CD, con il vantaggio di non degradare nel tempo in quanto non soggetti all’usura del supporto ottico ed ai conseguenti errori di lettura (oltre all’ovvio rischio di danneggiamento permanente dovuto all’uso ripetuto). Ma c’è di più. Non sussistendo le limitazioni del supporto CD, che hanno fatto sì che fossero introdotte tutta una serie di evoluzioni più o meno diffuse (SACD, DVD-Audio, Blu Ray, ecc.), possono essere usati anche frequenze di campionamento e numero di bit più elevati, fino a 192khz 24bit (standard storicamente usato solo negli studi professionali di registrazione e ora alla portata di tutti gli appassionati). Come per tutti i formati cosiddetti “ad alta definizione” (HD), ovvero superiori alle specifiche dei normali CD audio, esistono diatribe tra gli audiofili sulla presunta inutilità della maggiore risoluzione audio per la riproduzione domestica.
Come se non bastasse da qualche anno è uscito in nuovo foormato denominato DSD (Direct Stream Digital) di cui parleremo in un altro thread.
In genere l’audiofilo appassionato di vecchia data è abbastanza scettico sull’impiego delle nuove tecnologie ed in particolare della musica liquida. Trascurando i fattori “tattili” e “psico-acustici”, tale scetticismo deriva essenzialmente da due fattori:

1) La potenziale perdita di qualità rispetto ai supporti fisici

2) La complessità di gestione (installazione, configurazione, utilizzo)

Riguardo il punto (1), come già detto, non vi sono limitazioni intrinseche nei formati, ma chiaramente nella qualità finale entrano in gioco altri fattori quali gli apparati impiegati per la riproduzione (in particolare i DAC ed i relativi stadi di uscita analogici).
Riguardo il punto (2), il problema esiste e non è da poco. E’ anche vero che una volta configurato opportunamente, un sistema di riproduzione della musica liquida può dare grandi soddisfazioni ed essere estremamente più pratico e flessibile nell’utilizzo rispetto ad un tradizionale impianto hi-fi.
Esistono sostanzialmente 3 aspetti da gestire per poter entrare nel mondo della “musica liquida hi-end”:

a) Come procurarsi i file musicali e/o convertire i propri dischi

b) Dove memorizzare i file, e quindi da dove riprodurli

c) Come riprodurre i file musicali

Il punto (a) è forse quello più complicato, in quanto richiede un minimo di dimestichezza con il PC. Generalmente, infatti, i file musicali devono essere acquistati su Internet da negozi on-line (basti pensare ad Amazon, iTunes, ecc.) in formato MP3 di buona qualità (tipicamente almeno 192kbps). Ma per non avere l’onere di riacquistare quanto già in proprio possesso, soprattutto se su formato CD, è più conveniente convertire (o “rippare”) la propria CD-teca usando appositi software per PC, che vanno dal classico Windows Media Player (disponibile su tutti i PC Windows) al diffuso e gratuito Exact Audio Copy, ottimo per il formato lossless FLAC. E’ anche possibile acquistare musica direttamente in alta definizione (es. dal sito HD Tracks), e – per chi ne avesse tempo e voglia – digitalizzare i propri vinili in un formato HD usando schede di acquisizione con convertitori analogico-digitale di alta qualità.
Il punto (b) è ancora abbastanza macchinoso, in quanto pochi audiofili saranno disposti a collegare il loro “usuale“ PC all’impianto hi-fi, per svariati motivi: spazio di memorizzazione limitato (specie sui laptop), DAC di livello mediocre, assenza di uscite RCA, accensione lenta, rumore di fondo, assenza di telecomando, avvio della riproduzione poco immediato, ecc. Pertanto molto probabilmente sceglieranno di memorizzare la propria libreria musicale su:

b1) un capiente hard disk esterno USB da almeno 1TB (suggerisco questo WD My Passport) da connettere ad un componente hi-fi che consenta la riproduzione di musica liquida

b2) una NAS (suggerisco questa WD My Book Live), collegata al proprio router Wi-Fi domestico (soluzione preferibile).

Le soluzioni (b1) e (b2) non sono mutuamente esclusive: è possibile usare la NAS per accedere ai propri file multimediali da qualsiasi dispositivo multimediale compatibile DLNA sulla propria rete di casa, ed usare un hard disk esterno da portare con sé quando si va in giro (automobile, casa di amici, ecc.), oltre che come copia di sicurezza (“back-up”) della preziosa libreria musicale. Infatti, se da una parte sarebbe possibile accedere ai propri file musicali utilizzando il cosiddetto Cloud Streaming (dalla NAS stessa o tramite un servizio esterno quale Amazon Cloud Player), dall’altra la banda di rete offerta da Internet non consentirebbe lo streaming fluido dei file in formato FLAC, anche se a risoluzione standard (44khz 16bit).

Il punto (c) sarebbe in teoria il meno complicato dei precedenti, ma anch’esso presenta delle difficoltà. La riproduzione dei file musicali, infatti, può essere effettuata sostanzialmente in due modi:

c1) utilizzando un PC multimediale dedicato possibilmente fanless/instant-on (io suggerisco questo Asus Eeebox), con apposita dotazione hardware (DAC audio professionale USB, suggerisco questo Cambrige Audio DacMagic 100) e software (suggerisco foobar2000 e relativi componenti plugin, tra cui è essenziale quello DLNA/UPNP e consigliato quello di Impulse Response Convolver se si dispone di un microfono professionale e si vuole sperimentare la Digital Room Correction).

c2) utilizzando un apposito riproduttore di musica liquida (cosiddetto “streamer”), ad es. uno tra quelli elencati qui (io suggerisco il Pioneer N-50 che ha un prezzo accessibile e ha vinto numerosi premi su riviste specializzate, oppure l’economico WD TV Live che può essere anche connesso ad un DAC esterno attraverso l’uscita ottica, ad es. io uso l’ottimo Behringer DEQ2496 che consente l’equalizzazione ambientale automatica attraverso il microfono di misura ECM8000).

Qualunque sia la soluzione adottata, sarà possibile controllare la riproduzione comodamente seduti sul proprio divano usando il proprio tablet o smartphone (basta scaricare una applicazione mobile tipo BubbleUPnP, che suggerisco) selezionando il proprio “Media Server” (es. la NAS su cui risiede la propria libreria musicale) ed il “Media Renderer” desiderato (ovvero lo streamer compatibile UPnP/DLNA), tra quelli individuati automaticamente dall’applicazione.
Va da se’ che se per il punto (b) di cui sopra si è scelto di memorizzare tutto su un supporto removibile, quale un hard disk esterno, e/o se non si dispone di una rete Wi-Fi, allora bisognerà collegare fisicamente il supporto allo streamer attraverso una porta USB.
La soluzione (c1) avrebbe il vantaggio di consentire la riproduzione nonché il “ripping” dei CD (ma anche di DVD, Blu-Ray, ecc.) dallo stesso dispositivo, trattandosi di un PC su cui è possibile installare e potenzialmente automatizzare anche il software di conversione. Non solo: sarebbe in teoria possibile installare sul PC multimediale anche il server Internet BubbleUPnP Server, a patto di lasciare il PC sempre acceso in stand-by (comodo anche per un avvio più rapido). A complemento della dotazione software del PC multimediale suggerisco di installare un applicativo gratuito di controllo remoto quale TeamViewer, disponibile anche per smartphone e tablet, ed un app per il “risveglio” remoto della macchina da smartphone/tablet come WOL – Wake On LAN). Per la Digital Room Correction, oltre al già citato software gratuito DRC (non proprio semplicissimo da utilizzare ma molto versatile), c’è da dire che le ultime versioni di Windows supportano nativamente la correzione ambientale nei domini del tempo e della frequenza (funzionalità configurabili dal pannello di controllo audio):

correzione ambientale windows


E’ opportuno citare che sarebbe possibile utilizzare un unico dispositivo integrato per gli aspetti (a), (b) e (c) sopra elencati, pur con alcune limitazioni.  Il mercato, stranamente, non offre molta scelta da questo punto di vista, ed il dispositivo che consiglio in termini di rapporto qualità-funzionalità/prezzo è il Cocktail Audio X10.
Infine, non tutti sanno che – se ci si accontenta della qualità – un (vecchio) telefonino Android può diventare facilmente uno streamer audio, se si usa un semplice cavo (dall’uscita cuffie del telefonino agli ingressi RCA del proprio amplificatore) e si installa il già citato BubbleUPnP attivando la funzionalità di media renderer. In tal modo, lasciando il telefonino acceso con il suo alimentatore USB e connesso all’impianto, sarà possibile controllare la riproduzione di qualsiasi file audio (fino a 192khz 24bit!) da un altro dispositivo su cui è installato BubbleUPnP, o da un altro player compatibile UPnP/DLNA (es. Windows Media Player).



Ultima modifica di Camael il Dom 16 Ago - 0:29 - modificato 1 volta.
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Sab 15 Ago - 23:28
Grazie mille ora non ho più scuse...
Stark
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Ven 21 Ago - 10:17
Alcune cose le sapevo altre no. Ottima lettura comunque e molto utile.
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