I principi sono finiti
Dom 15 Mar - 22:33
Dopo aver visto, come tutti voi, il video di quella diciasettenne che picchia una dodicenne, in rete sono spuntati fuori altri video molto simili. E' aberrante quello che sta accadendo. Ragazzi che crescono senza principi, valori o una qualsivoglia forma di rispetto. Chè per intenderci non è il "vaffanculo" sano e liberatorio o lo spirito ribelle che tutti noi abbiamo avuto.
Qui si tratta di una forma di "violenza" perpetrata ai danni dei più deboli, come fossero carne da macello. Obiettivi da annichilire agli occhi del banco. C'è il menefreghismo per ogni tipo di principio. Chè a diciasette anni forse ancora non hai, ma si cresce in fretta e male purtroppo. Senza quel supporto psicologico che aiuta a capire il passaggio della soglia limite. Di quella linea di demarcazione morale che non dovrebbe mai essere superata.
Mi chiedo sempre che tipo di famiglia ci possa essere dietro questi ragazzi mandati allo sbando senza meta nè un briciolo di buonsenso. La risposta è ovvia: i genitori! O forse no, non sono loro i colpevoli. Chè la vecchia generazione non può aver creato solo "mostri".
E allora cos'è? E' il bullismo portato all'estremo che trova sfogo nel più brutale riti. Un magistrale atto di incoscienza che diventa paradosso nel momento in cui se ne compiace.
Qui si tratta di una forma di "violenza" perpetrata ai danni dei più deboli, come fossero carne da macello. Obiettivi da annichilire agli occhi del banco. C'è il menefreghismo per ogni tipo di principio. Chè a diciasette anni forse ancora non hai, ma si cresce in fretta e male purtroppo. Senza quel supporto psicologico che aiuta a capire il passaggio della soglia limite. Di quella linea di demarcazione morale che non dovrebbe mai essere superata.
Mi chiedo sempre che tipo di famiglia ci possa essere dietro questi ragazzi mandati allo sbando senza meta nè un briciolo di buonsenso. La risposta è ovvia: i genitori! O forse no, non sono loro i colpevoli. Chè la vecchia generazione non può aver creato solo "mostri".
E allora cos'è? E' il bullismo portato all'estremo che trova sfogo nel più brutale riti. Un magistrale atto di incoscienza che diventa paradosso nel momento in cui se ne compiace.
- cesarevMembro classe d'argento
- Data d'iscrizione : 03.02.15
Località : San Vito al Tagliamento (PN)
Occupazione/Hobby : libero pensatore/pensionato
Impianto : qualcosina in classe T diffusori autocostruiti
a mio parere
Lun 16 Mar - 10:40
Mi riesce difficile giudicare un atto simile, anzi è il giudicare che mi provoca disagio. Se possiamo vedere per un attimo questa ragazza quando era ancora bimba, poi piccina, alle elementari e così via fino a poco prima che cercasse evasioni incontrollate, probabilmente sarebbe una cara ragazza- Mi domando anch’io da cosa nasce tutta questa violenza. Sicuramente il primo posto dove indagare è la casa, la famiglia, nasce lì senza dubbio. Poi prosegue a scuola, dove le maestre, forse e non tutte, sono più attente al precariato che ai bisogni reali di questa alunna. Continua indubbiamente nella società, in quello stato assente da per tutto, a cominciare dai giardinetti. Come se nessuno di noi si ricordasse che il primo bacio, probabilmente, è cominciato lì. Assenza totale del “pubblico” e dei servizi sociali, mancanza assoluta di attenzione alle problematiche dei piccoli che crescono.
Allora vado a vedere dove è nata questa sfortunata e trovo che:
«Padre sparito, madre a San Patrignano, è cresciuta fra i vicoli di Sestri senza una vera casa. Affidata ai servizi sociali, è stata ospite della comunità alloggio Finestra sul Porto per ragazzi problematici. Da lì è scappata, ha girato un po’ per la città, fino a che gli zii materni hanno deciso di prendersene cura. Gianna vive con loro. Di giorno frequenta una scuola professionale di sartoria, di sera va ai giardinetti di Villa Rossi. Dove talvolta si rimbocca le maniche e sfoga i suoi disagi con una rabbia che spaventa». Un ritratto che lascia pochi dubbi sulla natura violenta della diciassettenne.
Certo non sono qui a giustificarla, ci mancherebbe, ma cerco di capire, cerco di vedere la dove posso aver sbagliato io. La dove come società non ho contribuito e fatto la mia parte.
Questa società attuale è più attenta ai problemi del “puttaniere nazionale” gioisce per la sua assoluzione e non vuol rendersi conto che comunque il fatto l’ha commesso. È pronta a battersi per lui e non glie ne frega nulla se ai giardinetti, si soffre, si fa violenza, o si possa anche morire. Non vuol sapere se ai giardinetti un barbone dorme sotto ai cartoni, però si impietosisce quando questo muore di freddo o viene bruciato, ma questa “sensibilità” dura solo il tempo di un TG e si vergognano pure a chiamarlo barbone, ciò potrebbe disturbare i bimbi che pranzano e così lo chiamano “clochard”; questa è l’ipocrisia o il paradosso di questa moderna e disattenta società.
Allora diciamo: dove è finita la famiglia, l’oratorio, la scuola, la società che è diventata priva di ogni principio di autorità, ma crede nell’autoritarismo
Pensate, che questa società ha perfino fatto un videogame su queste vicende, e poi ci interroghiamo perché questa disgraziata sia diventata così. Vediamo di aiutarla, piuttosto, vediamo di trovargli un lavoro ed obblighiamo i servizi sociali ad assisterla veramente così come dovrebbero fare per istituto.
Concludo con alcune parole della Tamaro: «Hanno bisogno soprattutto di uno Stato e di una politica che creda davvero nel loro futuro e si impegni, da subito, nelle cose più semplici, a partire dai giardinetti…»
p.s.
detto da un "laico" come me è difficile parlare di
oratorio, e lasciamo perdere atrimenti si va in polemica.
Avrei sicuramente preferito scrivere
"centro sociale di scambio e divertimento",
"centro sportivo sociale" ma non
saprei dove trovarlo.
Chiederò al sindaco, cosa fa
questo comune per gli adolescenti.
Allora vado a vedere dove è nata questa sfortunata e trovo che:
«Padre sparito, madre a San Patrignano, è cresciuta fra i vicoli di Sestri senza una vera casa. Affidata ai servizi sociali, è stata ospite della comunità alloggio Finestra sul Porto per ragazzi problematici. Da lì è scappata, ha girato un po’ per la città, fino a che gli zii materni hanno deciso di prendersene cura. Gianna vive con loro. Di giorno frequenta una scuola professionale di sartoria, di sera va ai giardinetti di Villa Rossi. Dove talvolta si rimbocca le maniche e sfoga i suoi disagi con una rabbia che spaventa». Un ritratto che lascia pochi dubbi sulla natura violenta della diciassettenne.
Certo non sono qui a giustificarla, ci mancherebbe, ma cerco di capire, cerco di vedere la dove posso aver sbagliato io. La dove come società non ho contribuito e fatto la mia parte.
Questa società attuale è più attenta ai problemi del “puttaniere nazionale” gioisce per la sua assoluzione e non vuol rendersi conto che comunque il fatto l’ha commesso. È pronta a battersi per lui e non glie ne frega nulla se ai giardinetti, si soffre, si fa violenza, o si possa anche morire. Non vuol sapere se ai giardinetti un barbone dorme sotto ai cartoni, però si impietosisce quando questo muore di freddo o viene bruciato, ma questa “sensibilità” dura solo il tempo di un TG e si vergognano pure a chiamarlo barbone, ciò potrebbe disturbare i bimbi che pranzano e così lo chiamano “clochard”; questa è l’ipocrisia o il paradosso di questa moderna e disattenta società.
Allora diciamo: dove è finita la famiglia, l’oratorio, la scuola, la società che è diventata priva di ogni principio di autorità, ma crede nell’autoritarismo
Pensate, che questa società ha perfino fatto un videogame su queste vicende, e poi ci interroghiamo perché questa disgraziata sia diventata così. Vediamo di aiutarla, piuttosto, vediamo di trovargli un lavoro ed obblighiamo i servizi sociali ad assisterla veramente così come dovrebbero fare per istituto.
Concludo con alcune parole della Tamaro: «Hanno bisogno soprattutto di uno Stato e di una politica che creda davvero nel loro futuro e si impegni, da subito, nelle cose più semplici, a partire dai giardinetti…»
p.s.
detto da un "laico" come me è difficile parlare di
oratorio, e lasciamo perdere atrimenti si va in polemica.
Avrei sicuramente preferito scrivere
"centro sociale di scambio e divertimento",
"centro sportivo sociale" ma non
saprei dove trovarlo.
Chiederò al sindaco, cosa fa
questo comune per gli adolescenti.
- ideafolleMastro Saldatore Folle
- Data d'iscrizione : 29.01.15
Età : 71
Località : IN GIRO X LA MIA MENTE
Occupazione/Hobby : unire insieme componenti e vede che succede
Impianto : ..... VEDI AVATAR.
Re: I principi sono finiti
Lun 16 Mar - 11:54
ciao atutti . ......... e mejo che me sto zitto va'. che a vedere ste' cose....... x me non e' solo questione di educazione dalla famiglia , anche se e' basilare . o di inserimento sociale ecc. ma x me sono di indole cosi. e x faglielo capi................
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